Il museo delle dogane presenta i compiti dell'UDSC e spiega a cosa servono i confini e le guardie di confine, nel passato e oggi.
Presentare l'operato dell'UDSC
La gestione dei confini vanta una lunga tradizione in un Paese piccolo e indipendente come il nostro. Oltre a rammentare questa storica vocazione, il museo presenta le odierne sfide che affronta la dogana svizzera, in un'epoca caratterizzata dal commercio globale e dall'apertura dei confini europei.
Il museo organizza regolarmente esposizioni speciali dedicate a temi d'attualità e collabora spesso con altre istituzioni. Sorprendenti installazioni e numerosi filmati in più lingue rendono la visita un'esperienza unica per i visitatori di ogni età.
Un posto guardie di confine diventa museo
L'edificio dell'attuale museo delle dogane svizzero e Cantine di Gandria è stato costruito nel 1904 e, sino al 1993, ha funto da posto guardie di confine.
Il primo posto guardie di confine di Cantine di Gandria, la cosiddetta «casa rossa», risale al lontano 1853; dato il poco e scomodo spazio disponibile alle guardie, essa fu sostituita nel 1904 con un nuovo, grande edificio costruito a poche centinaia di metri. Nel 1935, l'ufficiale delle guardie di confine ticinese Angelo Gianola pensò di adibire a museo alcune stanze inutilizzate di questo edificio: per l'occasione invitò i suoi colleghi a raccogliere oggetti che testimoniassero la vita quotidiana delle guardie di confine. Nei primi decenni dopo l'apertura, avvenuta nel 1949, merci contrabbandate, nascondigli e mezzi di trasporto fantasiosi costituivano gli oggetti espositivi di maggior richiamo. Per questo motivo, ancora oggi il Museo delle dogane è popolarmente chiamato «museo dei contrabbandieri».
Negli anni ’70 il museo è stato restaurato, rielaborato e rimodernato in collaborazione con il Museo nazionale svizzero (MNS). La commissione culturale del MNS e l’UDSC si sono accordati per trasferire l’intera collezione del Museo delle dogane al MNS, occupandosi anche della sua conservazione e della sua attualità. Dall'anno della riapertura (1978) a oggi, l'esposizione permanente è stata continuamente ampliata, e il museo ospita regolarmente esposizioni temporanee dedicate a temi particolari. Dalla chiusura del posto guardie di confine (1993) l’edificio è interamente adibito a museo.