Lotta al contrabbando di carne
In un anno due ristoratori hanno portato in Svizzera, senza dichiararle, tre tonnellate e mezzo di carne per il loro locale. Ma questo caso, reso noto a gennaio, è solo un esempio di piccola entità di contrabbando organizzato di carne scoperto dall’AFD.
29.04.2020, Yvonne Siemann
A maggio 2019 due ristoratori svizzeri sono stati sorpresi vicino a Basilea con il bagagliaio pieno di sacchi e cassette con carne non refrigerata (130 kg). Le indagini svolte dalla Sezione antifrode doganale, e conclusesi a inizio gennaio, hanno rivelato che i due hanno effettuato 28 viaggi al fine di importare illegalmente un totale di 3,5 tonnellate di carne dalla Germania. Oltre a una multa salata, devono ora pagare 80 000 franchi di tributi. Poiché simili casi di contrabbando organizzato sono sempre all’ordine del giorno, le importazioni illegali di carne sono un tema importante per gli inquirenti doganali.
Prezzi elevati della carne svizzera
Ogni anno circa 120 000 tonnellate di carne vengono imposte correttamente. Nel contempo, i collaboratori dell’AFD sequestrano ogni anno anche tra le 100 e le 200 tonnellate di merci contrabbandate. Il numero sommerso è ovviamente sconosciuto. Anche il valore della merce non dichiarata è impossibile da quantificare, poiché spesso mancano i giustificativi.
Sono soprattutto i prezzi elevati della carne svizzera a incentivare l’acquisto di grandi quantitativi oltre confine. Mentre in Svizzera 250 grammi di bistecca di maiale costano 7.60 franchi, la stessa quantità è venduta in Germania, vicino al confine, per poco più di 3 franchi. A parità di potere d’acquisto, i consumatori devono pagare mediamente più del doppio della media UE se vogliono mangiare carne svizzera. Le ragioni principali dei prezzi molto alti sono da ricercare in particolare negli standard svizzeri e nei costi di produzione elevati.
Bande di contrabbandieri professionisti
Regolarmente i collaboratori dell’AFD sequestrano piccoli quantitativi di merce nel traffico turistico. Problematici sono però i contrabbandieri «di professione» che rivendono la carne al settore della ristorazione, a macellerie e a commerci al dettaglio. A parte il fatto che tale comportamento causa allo Stato perdite di tributi nell’ordine di milioni di franchi, dal punto di vista dell’igiene la carne contrabbandata comporta dei rischi per la salute dei consumatori: se la catena del freddo viene interrotta, la salmonella e altri germi pericolosi possono moltiplicarsi rapidamente.
Urs Bartenschlager, capo del Perseguimento penale dell’AFD, osserva: «Constatiamo che i contrabbandieri di derrate alimentari agiscono in modo sempre più professionale e si organizzano maggiormente in reti». Un esempio particolarmente grave di contrabbando professionale è rappresentato da una banda guidata da un portoghese residente in Germania, che tra il 2015 e il 2017 ha importato illegalmente in Svizzera quasi 40 tonnellate di derrate alimentari nella regione di Sciaffusa. Con il suo veicolo privato ha trasportato soprattutto specialità di salsicce e di carni portoghesi, che poi rivendeva a vari commercianti all’ingrosso e al dettaglio a prezzi leggermente inferiori a quelli di mercato. L’uomo e i suoi 11 complici avrebbero dovuto pagare oltre 400 000 franchi di tributi.
Gli inquirenti doganali constatano che spesso in seno alle bande di contrabbandieri vi è una ripartizione del lavoro: l’organizzatore coordina l’azione nelle retrovie, mentre i corrieri consegnano la carne in Svizzera dopo che altre persone hanno chiarito qual è la rotta migliore e quali valichi di confine non sono sorvegliati e, infine, altri complici si occupano di vendere filetti e entrecôte ad acquirenti locali, in parte dietro pagamento in contanti.
Pena detentiva fino a un anno
Tali reti sono molto unite e spesso hanno lo stesso background culturale. Bartenschlager afferma che le indagini non sono sempre facili: «Dato che il commercio resta per così dire in famiglia, trapelano solo poche informazioni». In occasione di una scoperta non è sempre immediatamente chiaro se si tratta dell’azione di una banda o di un caso singolo. Oltre alle scoperte, a volte giungono segnalazioni da commercianti che hanno notato che la concorrenza vende a prezzi estremamente vantaggiosi.
Nelle indagini è tra l’altro importante anche la buona collaborazione tra le varie autorità, tra cui le autorità doganali estere, le quali, ad esempio nel caso della summenzionata rete di contrabbando, hanno effettuato perquisizioni all’estero e messo al sicuro i mezzi di prova. Tale cooperazione è possibile grazie all’assistenza amministrativa nel quadro dell’accordo antifrode tra Svizzera e UE.
I contrabbandieri rischiano, oltre al pagamento posticipato dei tributi, anche una multa che può arrivare fino al doppio dei tributi dovuti; il contrabbando professionale o per abitudine è punito più duramente. In casi gravi può essere decisa una pena detentiva fino a un anno. Bartenschlager conclude: «Questa pena è troppo esigua e l’effetto deterrente è troppo debole». Nel quadro della revisione totale della legge sulle dogane attualmente in corso le pene per i contrabbandieri verranno inasprite